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lunedì 25 marzo 2013

“UNA CHEESECAKE PER UN’ORA DI ALLEGRIA”



Dopo il successo della prima edizione, torna “Una cheesecake per un’ora di allegria”, il progetto che ha visto Philadelphia e Dynamo Camp insieme per aiutare a far sorridere i bambini ospiti del primo camp italiano di Terapia Ricreativa per bambini tra i 6 e 17 anni affetti da patologie gravi e croniche, in particolare oncoematologiche, neurologiche, sindromi rare e spina bifida in terapia e nel periodo di post-ospedalizzazione.

Nel 2012 è stato raggiunto un importante traguardo,  3.000 ore di terapia. Quest’anno l’obiettivo è ancora più ambizioso: Philadelphia si impegna a donare 3.000 ore ma, come lo scorso anno, chiede il contributo dei consumatori che potranno a loro volta sostenere l’iniziativa portando il monte ore totale a ben 4.000 ore di allegria.

Come? Il meccanismo è lo stesso, ovvero caricare una foto della propria cheesecake nell’apposita sezione della pagina Facebook di Philadelphia Italia, dal 1 febbraio al 15 aprile 2013: per ogni foto caricata, Philadelphia donerà un’ora di allegria, corrispondente a un’ora di Terapia Ricreativa per i bambini di Dynamo Camp.

Una cheesecake per un’ora di allegria è un progetto in cui Philadelphia continua a credere fortemente.




Non perdete tempo dunque e se non siete degli assi in cucina, non preoccupatevi: su www.philadelphia.it si trovano numerosissime ricette che vi guideranno nella realizzazione di questo dolce, buonissimo in tutti i sensi.

Inoltre, sul sito si trovano tante cuiosità sulla cheesecake, le sue origini, le diverse preparazioni – a caldo e a freddo – trucchi utili per farla al meglio. Un consiglio su tutti: usare sempre Philadelphia!
La cheesecake originale
Per un bel voto a scuola, perché è Domenica o semplicemente perché fuori piove...ogni scusa è buona per preparare la Cheesecake, magari la ricetta al forno, ma sempre e solo con Philadelphia !
Ecco qui la ricetta.
     
Ingredienti
200 g di biscotti ORO Saiwa, 150 g di burro, 500 g di Philadelphia Classico, 100 ml di panna fresca, 100 g di zucchero, uova intere, tuorlo d’uovo, succo di mezzo limone, 1 bustina di vanillina, 200 g fragole, 1 cucchiaio di zucchero a velo, 100 g frutti di bosco

Preparazione


Preparare la base della Cheesecake frullando i biscotti, aggiungendo il burro fuso e amalgamando per bene. Stendere il composto in una tortiera (22-24 cm), imburrata e foderata con carta forno. Pressare bene aiutandosi con il dorso di un cucchiaio e porre la base in frigorifero a rassodare per 30 minuti.

Versare in una ciotola le uova, lo zucchero, la vanillina e il succo di limone, sbattendo il tutto. Unire sempre sbattendo anche Philadelphia e la panna fresca. Versare il sul fondo di biscotti e cuocere per un’ora a 180° in forno preriscaldato.

Preparare la salsa tagliando le fragole a pezzetti, cuocendole a fuoco basso assieme allo zucchero fino ad ammorbidirle.

A fine cotture, lasciare raffreddare la torta, versare la gelè e guarnirla con i frutti di bosco. Porre in frigorifero per almeno 4 ore.

 

martedì 22 novembre 2011

La mia esperienza con il Caf

Lo scorso venerdì sono andata a svolgere attività di volontariato per il CAF di via Orlando a Milano.
Il CAF è un’Associazione Onlus, fondata nel 1979, come primo  Centro in Italia dedicato all’accoglienza e alla cura di minori vittime di maltrattamento e abuso. In trent’anni di attività ha accolto e curato oltre 800 minori.  È una casa temporanea per quei bambini che hanno subito esperienze talmente gravi e profonde da avere bisogno di trovare un ambiente competente e specializzato dove far decantare le esperienze traumatiche e ritrovare un equilibrio, prima di intraprendere l’ulteriore tappa del rientro in famiglia o dell’inserimento in una famiglia affidataria o adottiva.

Partendo dalla certezza che il contesto ottimale di crescita per un bambino sia la famiglia, il CAF ha sviluppato un modello d’intervento capace di offrire a bambini vittime di gravi traumi fisici e relazionali un rifugio sicuro ed uno spazio capace di contenere le emozioni e le angosce, e ripartire dalla costruzione di nuovi rapporti improntati sulla fiducia e il rispetto; uno spazio che consente anche alle famiglie un percorso di recupero delle principali funzioni genitoriali, approfondendo le motivazioni personali, familiari e sociali che non hanno permesso di offrire cure adeguate e sicurezza ai propri figli.
E la prima cosa che mi ha colpito entrando nel centro è che  hanno saputo ricreare un ambiente domestico caldo e familiare e, soprattutto dall’aspetto gradevole, tale da rendere

Nel centro di accoglienza di via Orlando ci sono 3 comunità Elfi, Gnomi e Folletti. Tutti i bambini cercano di svolgere una vita normale, vengono accompagnati a scuola,in palestra, fanno i compiti, fanno i dolci.
Io mi sono dedicata nella mia mezza giornata a preparare delle torte, anche se la comunità ha una cuoca, Melina, che amorevolmente prepara ogni giorno tranne la domenica pranzi, cene e merende per i bambini.
La domenica per chi volesse è possibile diventare cuoco per un giorno e cucinare per i piccoli. Un piccolo aiuto per un grande gesto.

Per chi volesse aiutare il Caf ci sono diversi metodi non solo economici per info visitate il sito CAF